Artista visivo, muove la sua ricerca tra immagine e materia, tra luce e superficie
Negli ultimi anni ha scelto la carta come territorio sensibile, corpo vivo, fragile e resistente, dove il segno si fa respiro e la traccia diventa tempo.
Il suo lavoro abita la soglia del crepuscolare: ciò che muta, che si dissolve, che resiste un istante prima di sparire. Nuvole, riflessi, acque in movimento, albe e tramonti: non soggetti, ma stati di transizione. Ogni immagine è un passaggio, un varco aperto sull’instabilità del reale.
La fotografia è il punto d’origine, il primo impulso. Ma ciò che nasce come scatto diventa presto altro: si trasforma, si contamina, si fa racconto in divenire. Come nel cinema, il tempo dell’immagine è costruito nel ritmo, nel montaggio, nella distanza tra un frame e l’altro.
Il caso, dosato, accolto, quasi provocato, agisce come complice silenzioso. Non errore, ma deviazione: l’evento che apre, che sposta, che fa emergere nuovi linguaggi e relazioni. Ogni lavoro è un esperimento di equilibrio, un gesto che misura la materia e lo spazio che la ospita.
Negli ultimi anni ha scelto la fotografia analogica come strumento di lentezza e attesa. Il tempo della rivelazione diventa parte dell’opera stessa: un atto di fiducia nel processo, una sospensione che restituisce al vedere la sua parte di mistero.
Contatti