Ercole, due metri e dieci di legno scolpito, è un corpo che resiste.
Realizzato da Giovanni Maria Franzosini, non è monumento ma relitto vitale, sopravvissuto al tempo più che accolto dalla storia. Oggi, al Civico Museo Parisi-Valle, non lo si celebra: lo si interroga.
La sua fatica diventa energia in transito, campo d’azione, spazio di scambio.
Attorno a lui si forma una comunità provvisoria di artisti che trasformano la cura in conoscenza e il fare in relazione. Ercole non è più immagine, ma soglia: passaggio tra passato e presente, tra mano e materia, tra fatica e forma.
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