La perenne presenza di Ercole nel mondo occidentale
In arte lo ritraggono Antonio del Pollaiolo, Tintoretto, Rubens, Annibale Carracci; in scultura Lisippo (di cui restano copie romane), Canova e Baldinelli. Nella letteratura è onnipresente: in Omero, nella Divina Commedia, nelle tragedie di Sofocle, Aristofane, Euripide, Seneca, fino a giungere al 1954 con Hercules und der Stall des Augias di Friedrich Dürrenmatt.
Il nostro eroe nasce dall’unione tra Zeus e Alcmena, moglie di Anfitrione: è quindi un semidio destinato, dopo le sue imprese e la purificazione finale, a essere accolto tra gli dei. Zeus decreta la sua apoteosi e Atena, per suo volere, lo trae dal rogo e lo conduce sull’Olimpo. Zeus, come noto, non disdegnava avventure amorose con donne immortali e mortali, sposate e non: materia ideale per alimentare la gelosia di Era. Tra le amanti del dio la più celebre è Europa, da lui rapita dopo essersi trasformato in un placido toro bianco. Seduce, stupra, abbandona, procrea – senza alcuna vocazione pedagogica o moraleggiante.
Contatti